Il mondo odontoiatrico è già in piena “crisi digitale”.
La definisco “crisi” perché spesso l’esasperazione nell’ utilizzo di strumenti digitali particolarmente sofisticati, costosi, ma non sempre così premianti, come ci si aspetta, costringe l’odontoiatra a una spasmodica rincorsa a questa o a quella marca di telecamera digitale o di laser di ultima generazione, quasi una gara che premia lo strumento piuttosto che il risultato.
La mia impressione è che anche la nostra categoria, senza togliere nessun merito alla tecnologia di qualità ed alla ricerca che in questi anni ha nobilitato la nostra professione, sia stata irretita da un sistema commerciale che, se da un lato è risultato fonte di continuo sviluppo della nostra attività, dall’altro sembra condizionare fortemente l’economia degli studi odontoiatrici costringendoli a una spasmodica velocità nella acquisizione o nel ricambio delle attrezzature, rispondendo solo a logiche di mercato e ad esigenze di fatturato delle aziende.
E se da un lato il dentista con discreta esperienza riesce a difendersi adeguatamente dagli attacchi continui di aziende e depositi, il giovane odontoiatra rischia di subire il fascino di questa o quella proposta commerciale, a volte con il miraggio di una qualità superiore e di un fatturato stratosferico.
La realtà è spesso diversa. La tecnologia è solo strumento al servizio di professionalità, equilibrio ed esperienza, ed ogni innovazione ha bisogno sempre di un rigoroso riscontro scientifico e di un adeguato periodo di apprendimento per ottimizzare i risultati.
Dott. Riccardo Figlioli – Dentista a Palermo